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Turismo Etico: i vantaggi per te e il paese ospitante

È possibile viaggiare in modo etico e responsabile? Sono in molti a farsi questa domanda, in un’epoca in cui la consapevolezza ambientale cresce e ci si rende conto che viaggiare è una delle attività più inquinanti che un essere umano possa intraprendere. Al tempo stesso, però, dopo quasi due anni di restrizioni e lockdown, la voglia di spostarsi è davvero tanta. Come conciliare il desiderio di viaggiare con il bisogno di sostenibilità? La soluzione è quello che in inglese si chiama “voluntourism” e che in italiano si potrebbe tradurre con “turismo etico”. Chi sceglie questo tipo di viaggio si impegna a contribuire a progetti utili e sostenibili nei luoghi che visita, prestando il proprio lavoro volontario in cambio di vitto e alloggio.

 

I vantaggi del turismo etico

Viaggiare in questo modo presenta numerosissimi vantaggi. In primo luogo si tratta di un’esperienza low cost, dal momento che la sistemazione e i pasti sono solitamente offerti dall’organizzazione che finanzia il programma. Inoltre si ha la certezza di contribuire alla

realizzazione di progetti utili, improntati alla tutela dell’ambiente, delle risorse naturali, degli ecosistemi o delle comunità locali. Naturalmente bisogna accertarsi in primo luogo di viaggiare solo con organizzazioni serie, che garantiscano la sicurezza in ogni fase dell’esperienza e che siano trasparenti nella gestione di tutte le operazioni. In secondo luogo è importante selezionare attività compatibili con le proprie attitudini e capacità. Alcuni progetti di volontariato richiedono competenze specifiche e quindi non adatte a tutti, mentre altri sono accessibili anche a chi non ha particolari qualifiche o esperienze professionali.

 

La parola d’ordine è “flessibilità”

turismo etico

Partecipare a progetti di turismo etico vuol dire lasciarsi completamente alle spalle il “vecchio” concetto di viaggio. Non si tratta di soggiornare in hotel e sperimentare superficialmente le attrazioni del luogo, ma piuttosto di vivere insieme alle comunità locali e di condividere le loro abitudini e i loro ritmi, interessandosi davvero a ciò che rende quel particolare luogo unico, ai problemi che lo minacciano e alle dinamiche di sostenibilità che vanno tutelate. A seconda delle mete, i progetti di turismo etico possono concentrarsi su aspetti diversi della sostenibilità: si va dai santuari che ospitano animali in estinzione alle aree rurali in cui si recuperano attività artigianali tradizionali o si creano nuove possibilità di sviluppo e istruzione. Anche se, in una situazione di volontariato, non può venirci richiesto di fare nulla contro la nostra volontà, è importante ricordare che questo tipo di viaggio non ha come scopo principale il nostro svago, ma la realizzazione di un obiettivo e che è importante rendersi disponibili e onorare il proprio impegno.

L’arricchimento personale che deriva da questo tipo di esperienza è infinitamente superiore a quello che può derivare da un semplice viaggio turistico. In questo modo si possono incontrare e comprendere realtà anche molto lontane dalla nostra quotidianità, che altrimenti difficilmente si potrebbero sperimentare.

 

 

 

Come organizzare un viaggio di “turismo etico”?

Si può partire dai propri interessi, da ciò che ci appassiona o ci incuriosisce. Alcuni saranno naturalmente attratti da ciò che ha a che fare con gli animali e la natura, mentre altri si concentreranno su un Paese o un continente in particolare o si appassioneranno a una certa cultura. Una volta identificata l’area di interesse di partenza, è possibile andare alla ricerca delle ONG e delle associazioni che operano in quel particolare ambito o in quella zona geografica e verificare la presenza di progetti che richiedano volontari, selezionandone uno adatto alle proprie inclinazioni e capacità. Essenziale, naturalmente il confronto con le istituzioni ufficiali e la valutazione della serietà e professionalità dell’organizzazione che si sceglie, soprattutto se ci si sposta in luoghi lontani dei quali non si ha esperienza. Per il resto, tutto ciò che occorre è una buona dose di curiosità, voglia di imparare e spirito di avventura!

 

Scritto il 17-06-2021

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